Arti marziali e sport da combattimento: guida alla scelta

Tempo di lettura: 7 minuti
arti marziali e sport da combattimento

Troviamo molta confusione tra i termini arti marziali e sport da combattimento in giro, e spesso vengono scambiati o considerati uguali.

Vediamo in questo articolo quali sono le differenze tra i due gruppi, fondamentali da comprendere per poter scegliere cosa praticare. Solo conoscendo le differenze è possibile scegliere il percorso migliore per noi stessi.

Definizione di arte marziale e di sport da combattimento

Partiamo intanto dalle definizioni.

Arte marziale:

È un insieme di tecniche di combattimento, di pratiche mentali e psicologiche, che ha lo scopo di insegnare alla persona un metodo di difesa personale. Viene posta molta attenzione all’aspetto mentale e al miglioramento della persona. La crescita fisica e mentale sono solitamente messe a stretto contatto.

Sport da combattimento:

È un sistema di combattimento dettato da regole con l’obiettivo di determinare il miglior combattente, solitamente in una gara o comunque in un contesto sportivo e secondo regole stabilite.

Molte arti marziali possono essere considerate anche uno sport da combattimento, mentre generalmente non è vero il contrario. Ossia di solito uno sport da combattimento non può essere considerato un’arte marziale.

Vediamo alcune delle arti marziali più famose:

  • Karate.
  • Judo.
  • Aikido.
  • Taekwondo.
  • Kung Fu.
  • Hapkido.

Ecco invece alcuni sport da combattimento:

  • Pugilato.
  • Mixed Martial Arts (MMA).
  • Krav Maga.
  • Valetudo.
  • Kick Boxing.

A questo link possiamo trovare una lista piuttosto completa di arti marziali.

Adesso vediamo in dettaglio una serie di caratteristiche, e per ognuna di esse cercheremo di capire le differenze tra arti marziali e sport da combattimento.

1. Difesa personale

Nelle arti marziali:

Le arti marziali nascono come strumento di difesa personale, e quasi tutte hanno un percorso storico più o meno lungo nel tempo durante il quale si sono sviluppate e spesso sono cambiate. Ci sono tecniche di difesa (es. Judo, Aikido), oppure tecniche di offesa (es. Karate, Taekwondo). Le tecniche di difesa hanno l’obiettivo di proteggersi dall’aggressione di un singolo individuo o da un gruppo di persone. Sono previste tecniche sia per rendere inerme l’attaccante senza arrecargli danno che tecniche mortali. Possono esserci tecniche di rottura (per ossa e legamenti), di strangolamento, spazzate, ed immobilizzazioni. In alcuni contesti sportivi (es. con il Karate sportivo) è avvenuto un riadattamento di molte tecniche, originariamente letali, che sono state modificate per ridurne la pericolosità. Il motivo è per introdurre tali tecniche nei contesti da gara, tecniche un tempo mortali.

Negli sport da combattimento:

Gli sport da combattimento hanno come obiettivo primario quello di battere un avversario in un contesto specifico. Dunque teniamo conto che un contesto sportivo ha queste particolarità:

  • Gli atleti si sfidano all’interno di un ring, che ha uno spazio preciso privo di oggetti o di imprevisti.
  • Gli sfidanti sono suddivisi per categorie in base al peso e al sesso.
  • Ci si sfida uno contro uno.
  • Gli atleti hanno generalmente protezioni.
  • L’uso di armi, o comunque di oggetti contundenti, è vietato.

Pertanto uno sport da combattimento è altamente efficace nel contesto per il quale è nato, ma fuori da questo contesto la sua utilità può perdere di efficacia. Nello specifico l’efficacia può venire meno se cambia lo scenario rispetto al contesto sportivo. Non esistono in genere tecniche particolari per rendere inerme un avversario senza arrecargli danno. Sono previsti invece attacchi per mettere ko l’avversario. Questo non vuole dire che un atleta di uno sport da combattimento non sappia difendersi, assolutamente no, ma che uno sport da combattimento non è nato per la difesa personale.

2. Gradi o cinture

Nelle arti marziali:

La maggior parte delle arti marziali riconosce un grado di avanzamento alla persona, assegnato al superamento di una prova/esame o più raramente per anzianità o per meriti sportivi/divulgativi. Le prove/esami consistono nell’esecuzione di una serie tecniche, più o meno complesse a seconda del grado da raggiungere e del tipo di arte marziale. A queste prove può aggiungersi un test di combattimento ma anche prove teoriche (es. spiegazione delle tecniche e delle loro esecuzioni sul corpo umano). Alcuni esempi di gradi sono rappresentati dalle cinture nel Judo o nel Karate (dalla cintura bianca alla nera), oppure nell’Aikido e nel Kung fu. Ci sono alcune eccezioni in cui i gradi possono non essere presenti, come il Sumo.

Negli sport da combattimento:

Solitamente non è riconosciuto alcun grado visibile di avanzamento alle persone, come per esempio una cintura o un indumento particolare. Viene però assegnato a ogni persona un livello. Per livello si intende la categoria di appartenenza dell’atleta, che può essere deciso per esperienza o per bravura, sia durante gli allenamenti che nei contesti sportivi. Possono esserci livelli differenti a seconda del tipo di sport: ad esempio livello principiante, intermedio, esperto. Alcuni sport da combattimento, limitatamente ad alcune federazioni, possono fare eccezione. In questi casi può essere riconosciuto un grado di avanzamento alla persona al raggiungimento di un determinato traguardo sportivo. Possono esserci ad esempio le cinture nella Kick Boxing, similmente al Karate.

3. Preparazione fisica/Capacità condizionali

Nelle arti marziali:

La preparazione fisica varia molto dall’arte marziale e dalla palestra scelta. In alcune arti marziali (es. Aikido) la preparazione fisica può essere minima, ossia può non essere previsto un miglioramento sostanziale del fisico, inteso come rafforzamento della muscolatura, miglioramento dell’apparato respiratorio o circolatorio. In altri casi è previsto un potenziamento della componente fisica, come per esempio nel Karate (soprattutto sportivo ma talvolta anche in quello tradizionale), o nel Judo.

Negli sport da combattimento:

La preparazione fisica è una componente fondamentale di tutti gli sport da combattimento. Questo perché un atleta deve sfidare in gara un avversario. Una muscolatura più potente o una migliore resistenza possono risultare decisive.

4. Crescita spirituale

Nelle arti marziali:

Il miglioramento della propria consapevolezza e della persona è parte integrante di tutte le arti marziali. In quelle giapponesi ci si riferisce al Do, il cui significato è “Via” o “Cammino”. Spesso il termine Do viene apposto o già fa parte del nome dell’arte marziale stessa. Ne sono esempio il Judo (Via dell’adattabilità), l’Aikido, il Budo (Via marziale), o il Kyudo (Via del tiro con l’arco). Ci si riferisce a volte anche a Karate-Do (via del Karate) piuttosto che Karate, per indicare il percorso di crescita dell’arte marziale.

La crescita spirituale si affianca al concetto di energia interiore, che nella cultura giapponese viene chiamata Ki, mentre in quella cinese Chi. Nelle arti marziali questa energia costituisce la capacità di incanalare il potere nel combattimento dirigendolo verso l’avversario.

Negli sport da combattimento:

Non esistono concetti di energia interna e crescita spirituale, né di miglioramento della consapevolezza della persona. Il fine ultimo e unico degli sport da combattimento è la componente fisica e sportiva.

5. Difficoltà di apprendimento

arti marziali e sport da combattimento

Nelle arti marziali:

L’apprendimento richiede molto tempo, non mesi ma anni o addirittura decenni. Il tempo richiesto è necessario per migliorare non solo le tecniche ma anche la parte mentale e spirituale. Si cerca di raggiungere il grado ultimo di maestria/perfezione.

Negli sport da combattimento:

L’apprendimento è rapido, essendo basato sulla parte fisica e sull’allenamento. Con un anno di allenamento è possibile raggiungere già un livello discreto di preparazione per poter gareggiare.

Conclusioni

Come abbiamo visto durante l’articolo, non ne esiste un vincitore assoluto tra arti marziali e sport da combattimento, ma ogni gruppo ha caratteristiche peculiari e soprattutto relative a quello che cerchiamo.

Se abbiamo tempo da dedicarci, costanza, e se vogliamo curare anche l’aspetto interiore, possiamo scegliere un percorso che può durare anni: sicuramente la scelta migliore è quella di un’arte marziale.

Se alternativamente vogliamo dedicarci poco tempo, se abbiamo poca costanza, o se ci interessa solo la preparazione tecnica, per imparare a usare pugni e calci, possiamo tranquillamente scegliere uno sport da combattimento. Molte palestre offrono corsi di Kick Boxing o MMA per principianti.

Qualunque sia la nostra scelta tra arti marziali e sport da combattimento, sarà di primaria importanza scegliere un maestro o un istruttore valido e preparato. Se vuoi trovare il maestro giusto, leggi questo articolo: Come trovare il maestro giusto (non la palestra giusta!)

Oss!

Ciao! Sono un informatico e karateka, appassionato da sempre di arti marziali e di cultura orientale, affascinato dal mondo della crescita personale. Amo la natura, la vita all'aria aperta, e la montagna. Sono cresciuto tra le colline del Chianti e oggi vivo a Firenze. scopri di più

Leave Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights