Vuoi raggiungere gli obiettivi? Usa il metodo Morita

Tempo di lettura: 6 minuti
raggiungere gli obiettivi

La cultura giapponese è famosa per essere incentrata sulla meditazione, sulla calma, ma esiste anche una branca che spinge all’azione, ad agire per risolvere i problemi e raggiungere gli obiettivi.

“L’unica differenza tra un sogno e la realtà è l’azione.”

Walt Disney

La terapia Morita è una forma di terapia psicologica influenzata dallo Zen e sviluppata in Giappone all’inizio del 1900 dallo psichiatra Shoma Morita. Tale metodo può essere utilizzato per raggiungere gli obiettivi e per risolvere un problema.

Nonostante sia ancora relativamente poco conosciuto in occidente, sta guadagnando popolarità grazie alla sua efficacia e semplicità. Si basa sull’idea che l’ansia e altri problemi psicologici siano causati dai tentativi della persona di controllare o evitare i propri pensieri e sentimenti. In qualche modo la persona tende a restare inattiva, gravata dai propri pensieri e dalle emozioni negative. La terapia Morita ci insegna ad accettare i pensieri e sentimenti e a vivere nel presente. Si basa su quattro principi fondamentali:

  • Accettazione: per imparare ad accettare le emozioni e i pensieri, anche se sono negativi.
  • Concentrazione sul momento attuale (“ora e subito”): per imparare a concentrarsi sul momento presente, a non indugiare sul passato o preoccuparsi del futuro.
  • Azione: per imparare ad agire nonostante i propri pensieri e sentimenti.
  • Semplicità: per apprendere come vivere una vita semplice semplificando le sfide e i problemi da affrontare.

Attraversi i quattro principi precedenti è possibile determinare un metodo molto utile per analizzare un problema e per raggiungere gli obiettivi.

Come applicare il metodo Morita: teoria

Supponendo di trovarsi in una situazione da risolvere o di voler raggiungere un obiettivo, proviamo ad applicare i 4 punti precedenti alla situazione stessa. Dovremo concentrarci e analizzare la situazione. Dovremo definire le azioni da intraprendere, nonché scegliere il percorso più semplice, scomponendo le attività da fare in attività più piccole. Infine dovremo accettare le emozioni e i pensieri che ci assalgono per gestire la situazione, come paura, rabbia, ansia.

Dunque, tenendo sempre a mente il nostro obiettivo, facciamo come segue:

  1. Prendiamo un foglio bianco sufficientemente grande, come per esempio un foglio A4.
  2. Prendiamo una penna, e tracciamo una linea bianca a metà del foglio dividendolo in due colonne uguali.
  3. In cima alla colonna di sinistra scriviamo “Fattori controllabili”, mentre in cima alla colonna di destra scriviamo “Fattori incontrollabili”.
  4. Iniziamo così a compilare le due colonne con quello che ci viene in mente per raggiungere il nostro obiettivo. Scriviamo tutti gli aspetti e le azioni su cui possiamo intervenire nella colonna di sinistra. Analogamente scriviamo tutti gli aspetti che esulano dal nostro controllo e su cui non possiamo agire nella colonna di destra.

Questa procedura aiuta a focalizzare l’attenzione sulle azioni da compiere, anziché sui risultati da ottenere.

Esempio 1, come applicare il metodo Morita per cercare un lavoro

Vediamo un esempio pratico e proviamo ad applicare la procedura Morita. Supponiamo di voler cercare un lavoro, o di voler cambiare lavoro perché quello attuale non ci soddisfa più. Prendiamo dunque un foglio bianco, tracciamo la linea nel mezzo, e iniziamo a scrivere.

Nella colonna “Fattori controllabili” possiamo mettere:

  1. Competenze: acquisire le competenze e le qualifiche richieste.
  2. CV e lettera di presentazione: creare un curriculum vitae e una lettera di presentazione efficaci.
  3. Networking: creare una rete con persone del mio stesso settore.
  4. Preparazione al colloquio: Prepararsi per i colloqui di lavoro.
  5. Perseveranza: essere perseveranti e non mollare.

Nella colonna dei “Fattori non controllabili” possiamo invece mettere:

  1. Condizioni del mercato del lavoro: se il mercato è saturo, potrebbe essere più difficile trovare un lavoro adatto alle mie competenze e al mio livello di esperienza.
  2. Decisioni aziendali: le aziende possono decidere di ristrutturare, chiudere o delocalizzare le attività. Questo può influenzare la disponibilità dei posti di lavoro nel giro di poco tempo.
  3. Budget aziendali: le aziende potrebbero avere un budget limitato per le assunzioni, il che potrebbe limitare le possibilità di essere assunti.
  4. Discriminazioni: potremmo essere discriminati per motivi di età, sesso, razza, religione o altri fattori.

Dopo aver concluso la lista per entrambe le colonne, dobbiamo dedicarci completamente a migliorare tutto quello che rientra nei “Fattori controllabili”. Possiamo fare del nostro meglio per quello che rientra nelle nostre possibilità, e questo potrebbe fare la differenza tra raggiungere gli obiettivi e non raggiungerli!

Esempio 2, come applicare il metodo Morita per superare un esame

Applichiamo adesso il metodo Morita per superare un esame (es. esame universitario) o una prova in generale. Prendiamo dunque un nuovo foglio bianco, tracciamo la linea nel mezzo, e iniziamo a scrivere.

Nella colonna “Fattori controllabili” possiamo mettere:

  1. Pianificazione dello studio: creare un calendario di studio che includa tutti gli argomenti del programma e stabilire un ritmo di studio costante.
  2. Metodi di studio diversi: integrare la lettura del libro di testo con appunti presi a lezione, schemi, riassunti, mappe mentali. In caso di dubbi consultare fonti esterne (es. altri libri).
  3. Esercizi e simulazioni d’esame: mettersi alla prova con esercizi e simulazioni d’esame per valutare il livello di preparazione e individuare le lacune.
  4. Gruppo di studio: studiare con altri studenti può aiutare a restare motivati, a confrontarsi e a chiarire dubbi.
  5. Eliminare le distrazioni: mettere lontano il telefono, chiudere le schede non necessarie del browser e trovare un ambiente tranquillo dove studiare.
  6. Pianificare le pause: stabilire dei periodi di studio concentrato di 25-30 minuti intervallati da brevi pause. Fare brevi pause regolare aiuta a riposare la mente e a ricaricare le energie.
  7. Dormire a sufficienza: dormire almeno 7-8 ore a notte è fondamentale per la concentrazione e la memoria.

Nella colonna dei “Fattori non controllabili” possiamo invece mettere:

  1. Criterio di valutazione: il tipo di esame (scritto, orale, pratico) e i criteri di valutazione adottati dal docente possono influenzare il risultato finale.
  2. Curva di distribuzione dei voti: la severità del docente e la distribuzione dei voti degli altri studenti possono influire sul voto finale.
  3. Stress e ansia: l’ansia da prestazione può influenzare la concentrazione e la memoria durante l’esame.
  4. Eventi imprevisti: malattie, problemi familiari o altri eventi imprevisti possono ostacolare la preparazione, la partecipazione all’esame, o il risultato finale.
  5. Fortuna: la casualità delle domande estratte può influenzare la difficoltà dell’esame e il risultato finale.
  6. Errore umano: errori di distrazione o di superficialità durante l’esame possono influenzare negativamente il voto.

Come per l’esempio 1, dopo aver concluso la lista per entrambe le colonne, possiamo cercare di migliorare tutto quello che rientra nella colonna “Fattori controllabili”.

Da non trascurare è il fatto che alcuni fattori esulano dal nostro controllo. Ricordiamoci che per quanto la nostra preparazione possa essere impeccabile, esistono alcuni fattori che non sono da noi controllabili. Dunque alcuni fattori possono rendere difficoltoso raggiungere gli obiettivi, indipendentemente dal nostro impegno.

Conclusioni

Raggiungere gli obiettivi non è un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio verso nuovi traguardi. Sfruttiamo la motivazione e l’esperienza acquisita per definire nuove sfide che ci permettano di continuare a crescere e a migliorarci.

Ricordiamo: il successo non è mai casuale, ma è frutto di impegno, perseveranza e apprendimento continuo. Sfruttare il metodo Morita, suddividendo i fattori controllabili da quelli non controllabili, può essere di enorme aiuto per dare il massimo in ciò che possiamo controllare.

In conclusione, il raggiungimento di un obiettivo è un momento di grande soddisfazione, così come il non raggiungimento deve rappresentare un momento di analisi interiore. Ogni obiettivo deve essere un’occasione per riflettere, imparare e definire la strategia migliore. Assaporiamo il nostro successo, celebriamo il traguardo raggiunto e sfruttiamo la nostra energia per continuare a realizzare i nostri sogni. Non dobbiamo aver paura di sognare in grande!

Se sei interessato alla crescita personale tramite Karate e pratiche Zen, leggi questo articolo.

Oss!

Ciao! Sono un informatico e karateka, appassionato da sempre di arti marziali e di cultura orientale, affascinato dal mondo della crescita personale. Amo la natura, la vita all'aria aperta, e la montagna. Sono cresciuto tra le colline del Chianti e oggi vivo a Firenze. scopri di più

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